Fare storytelling significa trasformare una descrizione in una narrazione che possa coinvolgere, emozionare chi legge e farli immedesimare con il contenuto.
Prima ancora di pensare alla storia, definisci gli obiettivi che vuoi raggiungere e il tuo pubblico.
A chi ti rivolgi? Perché hai deciso di raccontarti? Che messaggio vuoi far passare? Che emozioni vuoi che provino i lettori?
Adesso puoi definire come impostare la tua storia: Cosa vuoi raccontare? A quali lettori? Dove è ambientata la storia? Come si svolge? Chi racconta (individuo, gruppo, azienda)?
Scegli un profilo narrativo con attenzione al tono della tua narrazione. Ecco i profili principali:
La storia a sorpresa: prosegue in modo lineare dall’inizio al (lieto) fine. Di solito provoca stupore.
La storia tragica: lo sviluppo consiste in una discesa con finale triste o tragico. Provoca angoscia, empatia.
La storia altalena: alterna le prime due, di solito suscita suspense.
La storia di compimento: parte da una caduta iniziale verso il miglioramento graduale e il lieto fine. I sentimenti dei lettori sono quelli di gioia e felicità.
Ricorda le fiabe che tanto ti appassionavano nell’infanzia, devi fare una versione adulta ma altrettanto coinvolgente, avendo ben a mente il tuo obiettivo e il tuo pubblico.
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